CONFERENZE Parlare Futuro prosegue il suo ciclo di incontri dedicati al futuro, visto da prospettive differenti che si confrontano sui temi più caldi della contemporaneità.

La rassegna

La rassegna, giunta alla sua dodicesima edizione e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura, partendo dal fil rouge Panopticon, vuole condurre una riflessione sulla libertà e sulla possibilità di sottrarsi alle maglie del potere attraverso la filosofia, la letteratura, l’arte e perché no, la filosofia dei numeri.

Il settimo appuntamento vedrà protagonista il noto critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi con una lectio magistralis dal titolo “Lezioni Caravaggesche”. L’evento si terrà lunedì 20 gennaio alle ore 21,15 in teatro (ingresso libero).

Il viaggio

Sgarbi condurrà il pubblico in un viaggio che finisce, volente o nolente, per far riflettere anche sullo statuto dell’arte e su quanto sia complicato definire e comprendere un’opera.

Perché Caravaggio è così grande?

Perché si stenta a credere che le sue idee siano state concepite quattro secoli fa. Tutto, nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che riconosciamo, a un calco di sensibilità ed esperienze che non sono quelle del Seicento ma quelle di ogni secolo in cui sia stato presente e centrale l’uomo; la si può chiamare pittura della realtà, e a questo deve la sua incessante attualità. Davanti a un quadro di Caravaggio è come se fossimo aggrediti dalla realtà, è come se la realtà ci venisse incontro e lui la riproducesse in maniera totalmente mimetica. Stabilendo per ciò stesso un formidabile anticipo, perché si può dire, in senso oggettivo, che Caravaggio sia l’inventore della fotografia.

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